…I pastori che abitano qui hanno spesso figli che lavorano fuori paese, non stanno in campagna. Il padre magari ha uno o due rumeni come dipendenti... però il figlio fa il manovale altrove. Questo è un problema serio, è un problema della nostra cultura, che non offre il modello della persona che si sacrifica, che lotta e combatte per qualcosa di suo. Il modello sociale che abbiamo oggi è un modello diverso… quello pastorale è stato cancellato e sostituito in un modo o in un altro da quelli che vengono proposti dai giornali e dai mass media. La società contemporanea propone il modello della macchina lucida, del vestito elegante, delle notti in discoteca, della bella donna, della bella velina o del bel calciatore… Questo è il discorso. Qua non ci sono modelli diversi dal resto della Sardegna, dal resto del mondo. In particolare questo paese è più debole, è meno resistente di altri paesi. Ci sono villaggi vicini che sono più resistenti perché c'è una cultura pastorale più radicata. Questo comporta dei pro e dei contro. Nel bene e nel male questo ha dei risvolti, ma per Osidda purtroppo significa solo cancellazione. …Mi piacerebbe vedere un paese resistente, un paese orgoglioso della sua cultura e delle sue tradizioni. L'identità in tutte le sue forme culturali, la lingua come prima cosa, la maniera di fare il pane, che è diversa da altri posti, il modo di fare i dolci, di ballare, de facher su tenore. Ecco, mi piacerebbe che queste cose si conservassero… Ma probabilmente è soltanto un sogno... Giovanni Mossa (estratto dall’intervista rilasciata il 5 settembre 2012)

…The shepherds who live here often have children who work outside the village, they don’t stay in the country. The father maybe has one or two Romanians as employees... but the son works elsewhere as a manual labourer. This is a problem of our culture, which doesn’t offer the model of the person who struggles and fights for something of their own. The social model of the shepherd has been removed and replaced with the one offered by the mass media. Society today offers the shiny car, the smart clothes, the nights in a discotheque, the beautiful showgirl or the handsome footballer… …I’d like to see a strong village, proud of its culture and its traditions. Identity in all its cultural forms, first of all the language, the way of making bread, making cakes and sweets, dancing, “facher su tenore”. I’d like these things to be preserved.. But that’s probably just a dream... (extract from the interview given on 5th September 2012)